Piede Franco

Nei suoli vulcanici, specialmente quelli più sabbiosi, la diffusione della fillossera è impedita per l’impossibilità di questo insetto a completare il proprio ciclo vitale. Per questo motivo si riesce, con ottimi risultati, a piantare nuovi vigneti oppure a rigenerare vigne vecchie direttamente dal materiale ottenuto da Vitis Vinifera.

Le tecniche principali sono la talea e la propaggine.

Talea:

Consiste nel far radicare (affrancare) nel terreno un tralcio di vite che è stato precedentemente asportato dalla pianta madre.

Va detto che questo sistema non è sempre una soluzione sostenibile, perché nei primi anni di vita del vigneto occorrono abbondanti irrigazioni per affrancare questi tralci di vite  e permettere che si trasformino in vere e proprie piante.

La varietà che si è più diffusa nel territorio Vesuviano è il Caprettone, il motivo di questa maggiore diffusione è riconducibile proprio alla sua straordinaria capacità di affrancamento anche in condizioni di scarsa o nulla irrigazione.

Propaggine:

Consiste nel sotterrare parzialmente un tralcio attaccato alla pianta madre e farlo risalire in superfice poco distante in modo da generare una nuova pianta mentre la pianta madre è ancora vitale.

Una variante di questa tecnica , si può definire “propaggine da trincea” consiste nel sotterrare l’intero tronco della pianta, questa tecnica è molto interessante perché permette di rigenerare la pianta mantenendo un importante apparato radicale, le piante ottenute in questa maniera hanno una resistenza straordinaria agli stress idrici che si manifestano nelle annate più aride.

I vantaggi del piede franco sono molteplici:

  • Preservare il materiale genetico.
  • Diminuire l’incidenza del mal dell’esca
  • Rallentare la maturazione in annate torride.
  • Migliorare la qualità dei polifenoli presenti nelle uve.

 

Andrea Matrone